Ultimo Aggiornamento 15 febbraio 2019
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Il sacro, l'osceno, il diverso
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La devianza, proteiforme per natura, dalla geometria, geografia e assiologia variabili, è sempre uno sguardo dell'Altro. La scrittura della devianza appartiene tanto al regime diurno quanto al regime notturno dell'immagine, e rappresenta, di volta in volta, sia la dimensione solare, eroica, sia la dimensione occulta, inquietante, dell'animo umano. Momento di una "politeistica" relatività dei valori, la devianza può essere denotata in accezioni plurali e differenti: positive e/o perturbanti, progettuali e/o radicalmente trasgressive, proprio come per gli autori oggetto di questa indagine. Da Baudelaire a Joyce, da Michaux a Bacon, da Deleuze a Blanchot, da Kafka a Musil, da Klossowski a Jaccottet, Robbe-Grillet, Bataille, sino a tutta l'esperienza del Surrealismo, l'emergere del negativo si accompagna al dissolversi delle grandi ideologie nonché allo smarrirsi dei solidi e rassicuranti riferimenti tradizionali. Questi autori esprimono lo strappo e lo smarrimento dell'uomo contemporaneo. Con mossa estraniante, scrivono, leggono, disegnano e scolpiscono, pensano e osservano - secondo una procedura cara ad Artaud - dalla prospettiva di uno sguardo de traviole, obliquo sul mondo. Decompongono, destrutturano forme e di nuove ed inedite aprono e creano, facendo violenza sul linguaggio, deterritorializzando il Reale ingannevole, operando deviazioni su biforcazioni e sentieri inesplorati. Accomunati da un percorso "alla deriva", gli scrittori, filosofi e artisti qui rappresentati scompongono il soggetto in soggetti plurimi: fragile ipseità incarnata, il Soggetto vive su di sé la dispersione, la pluralità, la instabilità. L'essere diviene silenzio o abisso. La logica appare percorsa de crepe. L'Incerto fondamentale si acquatta dietro tutte le certezze locali, in una dirompente e magmatica eversione della scrittura e della rappresentazione visiva.
Sommario:
I. HENRI MICHAUX E L'ELOGIO DELL'INFERMITÀ
II.STRATEGIE DELLA RAPPRESENTAZIONE. DESACRALIZZAZIONE DELL'IMMAGINE FIGURATIVA TRA DELEUZE E BACON
III. L'ALLEGORIA CRISTIANA DELLA MODERNITÀ. LE BAPHOMET DI PIERRE KLOSSOWSKI
IV. MÈLANGES SCRITTURALI. IL CINE-ROMANZO DI ALAIN ROBBE-GRILLET
V. FRANZ KAFKA E LA SCRITTURA DELLA RECLUSIONE
VI. PHILIPPE JACCOTTET E IL SACRO
VII. GEORGES BATAILLE E LA FISIOLOGIA DELL'OSCENO
VIII. CARTOGRAFIE SURREALISTE
IX. IO-NOI / IO-ALTRO. DEFLAGRAZIONI DEL SOGGETTO DA BAUDELAIRE A JOYCE
X. MAURICE BLANCHOT E LO SPAZIO DELLA LETTURA