• Atlante di disorientamento
  • Un profilo di Gerhard Richter
Copertina
9788884102225
58
6,80
Brevia, 8
9788884102225
58
6,80
Brevia, 8

 

«Sono sempre stato un inquieto», «non ho niente da dire e lo sto dicendo». È tra queste due formulazioni che si racchiude l’essenza ultima del lavoro di Gerhard Richter, figura centrale dell’arte contemporanea. Iniziato nel 1962 e tuttora in corso, il lavoro di Richter oscilla tra produzione pittorica e ricerca fotografica. La collezione di fotografie della propria famiglia rappresenta, sotto questo profilo, il nucleo iniziale di un progetto, Atlas der Fotos, Collagen und Skizzen, che si è rivelato fondamentale per la pratica pittorica stessa, nonché la migliore chiave di accesso alla poetica richteriana.
Il presente volume si propone una analisi estetica e teoretica di quella collezione e di quel progetto, e ne indaga i presupposti e gli elementi che lo compongono, col fine di restituire una peculiare prospettiva su ciò che può essere definito come un tentativo di fornire la cartografia di un’esperienza nella quale, come attraverso una sfera di vetro, sia possibile leggere la condizione umana nella nostra epoca. È così che si viene delineando un vero e proprio manuale di dis/orientamento tramite il quale affrontare la frammentarietà delle nostre esistenze.