Ultimo Aggiornamento 17 gennaio 2021
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A Nord del futuro
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La poésie ne s'impose plus, elle s'expose. L'annotazione, nella lingua del paese che
l'aveva ospitato, chiude l'ultima cartella di poesie preparata da Celan, poco prima di
scomparire nelle acque della Senna, alla fine del mese di aprile nel 1970. Pare mostrare, in modo pressoché conclusivo, l'ordinamento segreto che ne sorregge l'opera
mirabile, tanto più enigmatica, ed illeggibile, quanto più, potremmo dire, innocente.
Candore di una intimità che si esibisce senza condizioni, rivelando la propria continua disappartenenza, l'agonia di uno spossessamento che l'affida all'altro: «sono te,
quando io sono io¸.
Le scritture del presente volume, per lo più esperienze di traduzione, raccolgono il
transito di questo io che si cerca in altrui, così come una lingua, una parola cerca se
stessa nella straniera. Scritture che rispondono, interrogandola, all'esposizione sanguinante del poema, nelle figure della malinconia, della ultimità, di quell'unica volta
che la traduzione concede all'incontro, tanto desiderato da restare, nella sua essenza,
sconosciuto e segreto, racchiuso in un incontornabile «nord del futuro¸.