«La poesia è per Pennacchio una sorta di strumento di lotta, l'arma propria usata per
combattere una battaglia che si sa, comunque, persa in partenza perché di fronte ad
essa l’esercito nemico è sterminato e prepotente. Ma proprio nel coraggio dimostrato
gettando le proprie parole contro il muro di gomma alzato dall’avversario il poeta dimostra quali siano le proprie modalità anarchiche di scrittura¸ (dall’introduzione di
Giuseppe Panella).
Eros e morte sono inestricabilmente congiunti in questa poetica dura, nichilistica, antagonistica del potere in tutte le sue forme. Esaurita nella prima edizione, la raccolta
di Pennacchio viene ora riproposta in forma riveduta, arricchita anche dal bel saggio
introduttivo di Giuseppe Panella.