• Livelli e modi della coscienza
  • Filosofia della coscienza e filosofia della mente
Copertina
9788884101716
290
29,00
Ricerche Filosofiche, 4
9788884101716
290
29,00
Ricerche Filosofiche, 4

È ancora utilizzabile per la scienza e per il fondamento della scienza il plurivoco concetto di coscienza? Quali campi si aprono nell’approccio analitico alla mente? I due saggi che formano questo libro propongono risposte esemplari a queste domande, in modo da avvicinare al confronto – cruciale per la teoria della conoscenza oggi – tra filosofia della coscienza e filosofia della mente.
Il primo saggio, di Amedeo Marinotti, svolge un’esposizione estremamente sintetica ma completa del progetto di Husserl relativo ad una scienza moderna della coscienza. In tale prospettiva questa scienza, la fenomenologia, appariva fondamentale per tutte le scienze, tanto più per le scienze della mente. Il saggio chiarisce l’incubazione del progetto husserliano, la sua giustificazione attraverso l’indagine critica e metacritica della coscienza, vivente e costitutiva dei significati, e infine la sua ricezione e la sua affermazione e autoaffermazione.
Il secondo saggio, di Luciano Handjaras, esamina il progetto di Dennett inerente ad una naturalizza-zione della mente e ricostruisce le reazioni antinaturaliste di Nagel, Searle, Dreyfus al riduzionismo dennettiano. Dennett, ponendosi nella prospettiva delle scienze (intelligenza artificiale, biologia, scienze cognitive, neuroscienze) conclude a favore di una eliminazione della coscienza. Ma, sulla scena della mente, altri punti di vista possono prendere campo: c’è la scoperta di Nagel della fondamentalità della prospettiva del soggetto, c’è l’idea di Searle di una necessità della semantica e del linguaggio per la comprensione (vs. la tesi di una digitalizzazione della mente), e c’è la critica di Dreyfus che contro le pretese dell’intelligenza artificiale ritorna alla fenomenologia, per mettere al centro il corpo, il mondo, la vita.