UNO SGUARDO NON CONVENZIONALE SULLA CULTURA E SULLA PRASSI DELLA PORNOGRAFIA. UNA RIFLESSIONE CRITICA. UN VOLUME SICURAMENTE INNOVATIVO. Evocativa di pratiche innominabili, carica di pubblico disvalore ma di inconfessato e generalizzato consumo privato, la pornografia è termine equivoco, ambivalente: appartiene al pubblico, al conformismo sociale, al potere politico, economico, istituzionale e religioso quale suo elemento funzionale e costitutivo, ma nello stesso tempo ne è distante. In quanto appartenente al potere, la pornografia ne ripete le strategie mortali, di scarnificazione delle esistenze e dei corpi; in quanto eccedente, proprio per il suo insopprimibile richiamo alla sessualità, vale a dire alla diretta manifestazione della vita, è sintomo di crisi per ogni potere. La pornografia, cioè, rappresenta, simultaneamente, espressione del potere e sua cesura. I saggi qui raccolti hanno appunto ad oggetto la pornografia in questa sua duplice valenza e scaturiscono da significative scelte tematiche, da ben delineate delimitazioni storiche e geografiche, da paradigmatiche selezioni argomentative. In tutti si legge tanto il senso dell'appartenere quanto il senso dell'eccedere pornografico rispetto al potere nel suo materiale declinarsi e rispetto al discorso del potere medesimo che riduce quella vitale sessualità richiamata dalla pornografia ad esclusiva reiterazione di autoriproduzione e consumo, a logica mortale, nientificante, annichilente il nucleo più proprio dell'esistenza umana.
Sommario
Fabio Bazzani, Nobiltà dell’ignobile presunto. Saggio introduttivo
Francesca Crocetti, Grafie vitali a sostegno della leggerezza dell’Esistere
Samantha Novello, “Io parlo”, “Io desidero”. Il potere di fuori
Elena Francescon, “I Modi” del vizio. Avventure del corpo tra morale e lussuria nel Rinascimento
Ferruccio Martinetto, La zarina del sesso. Radici e modernità della letteratura pornografica in Russia
Giuseppe Leone, Per una teosofia della carne. Primo studio sull’approccio romantico alla Morte
Giuseppe Panella, Poetiche dell’osceno. Diderot, Henry Miller
Sergio Vitale, L’oscena scrittura della luce. Dentro e fuori l’equivoco della fotografia